Die Maler Francesco und Innocenzo Torriani

CENNI STORICI SUL PITTORE FRANCESCO TORRIANI (1612 - 1681)

 

E’ l’artista che più ha inciso sul territorio nel 1600) per quanto riguarda la pittura ticinese di quel pariodo.

Gli altri artisti di quell‘epoca cercavano di affermarsi piuttosto all‘estero, cosa che non avvenne per Francesco Torriani.

 

La sua qualità artistica venne forgiata da pittori bolognesi e lo troviamo pure a Rana intorno al 1639, secondo la studiosa invece, la formazione artistica è da ritenersi genovese anche in relazione con i contatti economici e commerciali che aveva il Mendrisiotto con Genova.

 

Il Priore Edoardo Torriani

Di certo sappiamo di un suo ritorno da Roma nel 1640 per la realizzazione di una pala d’altare conservata nella Chiesa di San Sisinio a Mendrisio rappresen­tante il martirio di Sant‘Orsola e datata 1645, inoltre per una pittura nella Cappella del Rosario della Chiesa dell’Immacolata a Morbio Inferiore nel 1647. Uniche due opere datate e firmate dall‘artista.

 

Facente parte dell’influente famiglia Torriani, si sa di più dell‘uomo che non dell‘artista. Persona molto potente tra il 1640 e il 1681 data della sua morte, lo si conosce come persona estremamente facoltosa che prestava denaro, accusato talvolta di strozzinaggio.

Passava la sua vita tra Mendrisio e Como dove mori lasciando un testamento, che attesta quale sua ultima residenza appunto la città di Como presso il figlio Innocenzo, questa scelta ipotizza la furbizia dell‘uomo che così si accaparrava importanti commissioni, non essendo quindi l’artista squattrinato.

 

Gestisce la bottega da vero imprenditore, e presso di lui passano anche altri artisti come il Facchinetti, il Clericetti di Muggio, il Bellasi ed il figlio, che continuerà la tradizione pittorica del padre.

 

Difficile è allestire un catalogo delle opere, vuoi perché non firmate, vuoi perché le sole datate sono quelle citate in precedenza, inoltre parecchie forse sono state realizzate da artisti accreditati alla bottega. Sue opere pare siano state trasferite in Inghilterra, ma è più probabile che si tratti di opere del figlio.

Delle opere commissionate dal comasco conte Porro, due sono conservate oggi nella Chiesa Parrocchiale di Riva San Vitale: una raffigurante la nascita di Maria e l’altra lo sposalizio della Vergine.

 

In quell'epoca non si aveva l’abitudine di firmare le opere poiché erano precisa commissione da parte dell‘acquirente anche per quanto attiene alla componente pittorica, è più facile infatti trovare sulla tela il none del committente al posto di quello dell‘artista.

 

 

 

SUO FIGLIO FRANCESCO INNOCENZO TORRIANI (1649 - 1712)

 

Come detto figlio di Francesco Torriani, nato a Mendrisio nel 1649 e morto a Como nel 1712, prosegue l’attività del padre.

 

É l'erede degli interessi materiali e artistici, di più comunque di quelli artistici, più noto come pittore che come uomo, al contrario del padre è persona riservata, malinconica, non personaggio di mondo e non votato alle cose materiali. A Como, si dice che vivesse alternandosi nei tre monasteri, sempre in compagnia di religiosi benché sposato e padre.

 

Nelle sue opere non appare il carattere malinconico, ed il classicismo di quell‘epoca la sua pittura è barocca del tipo genovese influenzata dalla presenza di Rubens, Piola, de Ferrari, apre la strada al cosi detto barocchetto settecentesco. Le sue opere sono estremamente solari, prive di contrasti di luci, che ne escludono l’influenza bolognese a favore di quella genovese.

 

I riformatori dell‘Accademia ambrosiana della seconda metà del ‘600, quali i Buffi, gli Abbiati, costituiscono una pittura debitrice di quella genovese, Il Torriani cosi vicino a Milano non può che aver sorbito le stesse istanze dei suoi contemporanei.

 

In Ticino troviamo una sua opera firmata e datata 1668, intitolata la Vergine con il Bambino e San Rocco e San Sebastiano conservata a Mendrisio nella Chiesa di San Giovanni, un ‘altra opera è una Natività pure firmata.

Mentre moltissime altre opere non firmate sono ricondotte alla sua mano, per esempio una grandissima tela conservata nel presbiterio della Madonna dei Miracoli a Morbio Inferiore, attribuita dapprima ad un certo Gaffuri, è ora riconosciuta opera di Francesco Innocenzo Torriani, ne ha intatti tutte le caratteristiche, altre opere sono nel Museo d’Arte di Lugano.

 

La figura di Innocenzo rispetto al padre è più internazionale, sue opere, che per fortuna sono firmate, sono presenti in molte Chiese della Svizzera Interna, come nella Chiesa dei Gesuiti a Lucerna, nel Monastero di Mariestein vicino a Soletta, una sua opera perduta di cui ci rimane un documento fotografico gli era stata commissionata per uno dei quadroni del Duomo di Milano

 

Il fatto che si chiamasse come il padre ha portato spesso confusione presso gli storici nell’attribuzione delle opere.

 

Questi due artisti sono da considerare due pittori cardini per la pittura del 1600, perché fondatori di una scuola pittorica nel Canton Ticino, i primi a dire basta all‘emigrazione artistica, creando un vero e proprio linguaggio artistico, una radice che affonda nel nostro territorio e che non viene trapiantata altrove.

 

La controriforma ed il rinnovamento ecclesiastico delle nostre terre hanno senz’altro favorito questi artisti che hanno ricevuto commissioni a sufficienza senza doversi recare altrove.

 

 

Da una trasmissione radiofonica tenuta dalla  

Prof.ssa Laura Cabrini Damiani

 

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