Der Heilige

Guglielmo della Torre

IL BEATO GUGLIELMO DELLA TORRE, VESCOVO DI COMO

 

 

Nato sicuramente a Mendrisio, figlio di Ruggero della Torre e di Adilia, non conosciamo la data esatta della sua nascita:

 

-  chi lo ha fatto nascere nel 1137

-  chi invece lo fa nascere nel 1160

 

certa invece è la data della sua morte 21 ottobre 1227

 

Storicamente, è più probabile che sia nato nel 1160 poiché nominato vescovo il 25 luglio 1197 all’età di 37 anni, e per quei tempi la cosa era abbastanza normale, se pensiamo anche alla durata media della vita lo vediamo morire a 67 anni e non già a...90 anni!

 

Venne nominato vescovo appunto il 25 luglio 1197 succedendo al defunto vescovo Ardizzone. Laboriosa la sua nomina come era costume in quei tempi, in effetti ci volle l’approvazione del Capitolo, parte del Clero e degli abati di S. Abbondio, S. Carpoforo e S. Giuliano, nonché la ratifica del Papa Celestino III che pontificò dal 30 marzo 1191 e morì l ‘8 gennaio 1198, al quale succede papa Innocenzo III nominato .pensate!... lo stesso giorno

 

Il Beato Guglielmo della Torre, Vescovo di Como (affresco della facciata della Chiesa di Torello di Carona)

Ma chi fu il Beato Guglielmo della Torre ?

 

Dapprima Canonico della Cattedrale, dopo la nomina a Vescovo di Como, si dedicò in particolare a favorire la vita comunitaria fra il clero.

 

Il periodo nel quale fu vescovo è ricco di avvenimenti:

-   il conflitto tra l'impero e la Chiesa

-   il quarto Concilio Lateranense

-   la quinta Crociata

-   i movimenti eretici in Lombardia (movimento dei Patarini)

-   le predicazioni dei Santi Francesco e Domenico

e per quanto ci riguarda da vicino la vita eremitica del Beato Manfredo ai piedi del San Giorgio ed oggi ricordato a Riva S. Vitale

 

Sembra certo che Egli non partecipò nel 1215 al Concilio Lateranense dove presenziarono 420 vescovi provenienti da ogni parte, Lo troviamo invece a Venezia l‘anno successivo impegnato nella raccolta di fondi cospicui in favore della quinta Crociata.

 

Nel 1210 incontra, o meglio è visitato dall'imperatore Ottone IV per il riconoscimento di certi diritti e possessi per la sua diocesi, e fonda l'ospedale di Sant‘Antonio a Como.

 

Nei 1219 accoglie a Como S. Domenico mentre questi transitava tra Parigi e Viterbo impegnato nelle sue predicazioni.

 

Nel 1218 fonda due ospizi S. Silvestro e S. Vitale e non sarebbe da escludere la sua collaborazione nella costruzione di quello dei Serviti a Mendrisio, mentre appare 

certa la fondazione dell’ospedale di San Zeno in Val d’Intelvi.

La Diocesi possedeva nel nostro distretto parecchi beni tra cui residenze a Castel San Pietro ed a Balerna, ed è là che troviamo il Beato Guglielmo nel 1204 a permutare terreni di quella diocesi ed acquisire fondi attorno alla Chiesa di S. Sisinio a Mendrisio, come attestano documenti del 1218.

 

Quanto a Torello si dice che vi .pellegrinasse sovente essendo residenza estiva a Lui preferita quando i tempi volgevano al peggio in quel di Como.

Nel 1217 vi aggregò un monastero dando ai monaci una costituzione basata sulla regola di S. Agostino. I monaci vestiti di bianco e giallo facevano voto di povertà, erano accettati dapprima come novizi a 20 anni se sani e su domanda scritta e per un primo periodo di un anno.

 

Sembra che a Torello esistesse già un romitorio nel 1169 edificato da un certo Sebastiano de Laturre.

La chiesa di Torello dedicata a Santa Maria funzionò fino al 1598 e cioè fino a quando il papa Clemente VIII unì sia la chiesa sia il convento a quella di S. Antonio di Lugano dei Chierici regolari somaschi.

 

L’8 marzo del 1504 una pergamena attesta che la Comunità di Muggio vendette La Muggiasca al Duca di Milano per Lire 203 di cui 100 per pagare i debiti, 53 per pagare le decime che Muggio doveva al Prevosto dell‘Abbazia di Torello

 

Fu appunto durante uno dei suoi soggiorni a Torello che mori il 21 ottobre 1227, e per disposizione testamentaria fu sepolto in una tomba ordinaria di pietre unite con la calcina, nella sua tanto amata chiesa romanica, sulla cui facciata a memoria i monaci lo fecero ritrarre negli abiti pontificali in atto di benedire. 

La tomba venne rifatta e posta al centro della Chiesa nel 1600, e si racconta che il corpo fu trovato intatto ed esalante un soave profumo di rose.

 

 

Un ovale del 1867, opera del Bagutti lo ricorda nella Chiesa di S. Sisinio

 

 

Bibliografia sulla "Badia di Torello" di Carona:

Bollettino Storico della Svizzera Italiana

Serie II - Anno III 1928 N. 4

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